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Istituto Internazionale di Psicologia dell' Emergenza

L’Istituto Internazionale di psicologia dell’emergenza «Gianpaolo Nicolai» è nato il 25 gennaio 2003 per iniziativa di un gruppo di psicologi da tempo impegnati in attività operative, di studio e di ricerca nel campo della gestione delle emergenze.
L’Istituto promuove studi e ricerche in aree che, a diversi livelli, comportano la gestione di emergenze, ossia di eventi causati da disastri naturali, ma anche da eventi bellici o atti terroristici, senza dimenticare microemergenze ambientali, quali incidenti stradali, conflitti di genere, conflitti sociali, specie in istituzioni segreganti e forme di burn-out e/o forme di mobbing.

L'Istituto ha una Convenzione con il CISP.

 

L’Istituto, aperto principalmente a psicologi, ha un’ampia rete di sostegno di esperti che operano nel campo dell’emergenza a diverso titolo: medici, sociologi, antropologi, giuristi, economisti. Questa impostazione transdiciplinare mira a garantire una particolare attenzione alla tutela dei diritti umani, che talvolta in situazione di emergenza si tende a dimenticare a vantaggio di una tecnicità non sempre giustificata a pieno. Per questa ragione l’Istituto si impegna anche in ricerche di carattere etico, pedagogico, biomedico, biogiuridico, purché attinenti al settore della gestione delle emergenze.

Dall’attività propriamente di studio e ricerca, l’Istituto cerca di rendere stabile l’attività di formazione a vantaggio degli operatori dell’emergenza. Infatti, oltre alla cura dei soggetti che subiscono direttamente i traumi già accennati, l’Istituto intende sottolineare la necessità di un approccio psicologico specifico rivolto agli operatori, molto spesso sottoposti a forme di burn out, ed in molte occasioni dotati di buona volontà ed impegno etico, ma non sufficientemente formati sul piano operativo (come accade spesso per i volontari, e talvolta agli stessi «professionisti»). Si deve, infatti, lamentare che l’impegno formativo specifico non comprende gli aspetti psicologici. L’intento , dunque, è quello di intervenire, con opportune tecniche, in quei casi in cui è necessario un intervento più mirato di sostegno psicologico, agli individui ed ai gruppi, sia di vittime che di soccorritori.

Poiché, in linea di principio, tutti possiamo essere coinvolti in situazioni di emergenza, particolare attenzione è rivolta alla prevenzione ed alla gestione dello stress che in tali situazioni può aggredire in forme particolari, con conseguenze più gravi di quanto non accadrebbe in situazioni ordinarie. Così l’Istituto intende curare la formazione di psicologi e di operatori, attraverso l’avvio di corsi specifici e iniziative di carattere formativo ed educativo.
L’Istituto ha anche come oggetto di studio e di ricerca la Psicologia dell’emergenza per e con l’ambiente. Il metodo utilizzato sarà la formazione permanente attraverso la valorizzazione delle risorse ambientali e culturali dei contesti sociali coinvolti.

L’Istituto si propone di creare una rete di contatti e di coordinamento, proponendosi come momento di sintesi unitaria, fra gli enti e le organizzazioni private e pubbliche che a vario titolo si occupano di Psicologia dell’emergenza in Italia ed all’estero.
L’Istituto intende, inoltre, valorizzare la circolarità dei contributi critici e delle diverse esperienze, la socializzazione e la creazione di codici comuni capaci di arricchire, attraverso linee guida nazionali ed internazionali, la professionalità specifica degli operatori dell’emergenza.

Una sintesi della home è stata tradotta anche in Esperanto ed in Cinese.